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Racconto di Natale

Era tempo d’Avvento e in cielo, come ogni anno, le schiere celesti erano concentrate a preparare i cori Natalizi per ricordare al mondo la venuta di Gesù Bambino. Il Padre dei cieli interruppe però il loro lavoro, perché aveva in mente per i suoi angeli un modo nuovo per prepararsi al Natale.

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Li inviò sulla terra chiedendo loro di osservare tutte le famiglie del mondo, per conoscere quelli che erano i desideri e le attese per quel giorno così speciale. Gli angeli si misero subito in volo e giunti sulla terra videro famiglie, con un papà e una mamma e tanti bambini dai visi vivaci, tutti diversi eppure speciali.

 

Vivevano tra le gioie e le fatiche di ogni giorno, aspettando un’occasione sempre nuova per amare. La gioia per quella vista, si spense quando si accorsero che in altre zone del mondo c’erano famiglie spaventate dalla guerra e dall’odio degli uomini. Nonostante la paura di non farcela, avevano abbandonato tutto ciò che avevano per mettersi in viaggio verso una terra, dove trovare pace e anche cibo per
sostenersi.

 

Continuando il loro volo di osservazione le schiere celesti s’imbatterono in famiglie piccole, piccole composte di sposi molto innamorati che avevano deciso che il loro amore poteva bastare anche per qualcun altro; così avevano aperto le porte della loro casa in attesa di qualcuno che avesse bisogno del loro abbraccio.
 

Gli angeli trovarono però anche delle famiglie in cui le cose proprio non andavano. Il papà e la mamma erano tristi e arrabbiati. I bambini da parte loro erano spaventati per quanto stava accadendo. Tutti in quelle famiglie erano alla ricerca dell’amore e della serenità perduti.
 

Lo sguardo degli inviati celesti si rattristò ancora di più, alla vista di famiglie ferite, dove il papà e la mamma abitavano in case diverse e i bambini cercavano di fare del loro meglio per stare con entrambi, anche se era molto faticoso. Queste famiglie aspettavano qualcuno che le consolasse e le facesse sentire un po’ meno
sole e nel cuore di Dio.

 

Osservando bene, tra un paese e l’altro, gli angeli trovarono anche delle famiglie in cui uno dei familiari era tornato tra le braccia del Padre. I cuori di chi era rimasto, erano tristi e in attesa di un annuncio di speranza che riempisse il vuoto.
 

C’erano poi delle case, dove ci si prendeva cura del nonno malato. Non sempre era facile eppure non mancavano i sorrisi. Tuttavia gli angeli pensarono che queste famiglie avessero bisogno di qualcuno che le aiutasse.
 

Infine gli inviati celesti trovarono delle famiglie in cui la mamma aspettava un nuovo bambino e la pancia che cresceva era lì a ricordarlo. Tutti erano in trepidante attesa di dare il benvenuto al nascituro.

 

Certi di aver osservato bene tutte le situazioni, tornarono da Dio dicendo: “Padre buono, abbiamo visto tante famiglie, alcune felici e serene, altre nel dolore e nella confusione, ma tutte proprio tutte in attesa di qualcosa o di Qualcuno. C’è chi attende un abbraccio, chi attende consolazione, chi aspetta la pace, chi ricerca l’amore perduto, chi attende che un vuoto si colmi, chi chiede del cibo e chi semplicemente aspetta un nuovo giorno per avere un’occasione in più per amare”.

 

Il Padre sorridendo rispose ai suoi angeli: “Che belle le mie famiglie! Porto nel cuore soprattutto quelle più in difficoltà. Tornate laggiù e dite a ognuna in ogni angolo del mondo, che ormai non c’è da attendere più. È nato per tutte loro Il Salvatore, Signore d’Infinita Tenerezza, Re Bambino che accoglie e trasforma ogni debolezza e fa nuove tutte le cose. Annunciatelo, soprattutto a quelle più sole e abbandonate, solo così sarà veramente Natale e i vostri cori saranno annuncio di gioia vera”.

 

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CERTA CHE IL BAMBINO GESÙ È VENUTO A COLMARE L’ATTESA CHE CIASCUNO DI NOI PORTA NEL CUORE, AUGURO A TUTTI I BAMBINI E A TUTTE LE FAMIGLIE UN NATALE COLMO DI TENEREZZA E DI PACE.

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